Cornici principali

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ALTRA CORNICE PRINCIPALE. Al di sopra del secondo ordine di finestre ed all'altezza di m. 4,90 dell'anello dell'ottagono con piano, guscio, listello ed altro guscio nel quale sono scolpiti, in prevalenza mascheroni, facce umane, di cui qualcuna mostruosa, teste animalesche e gruppi fantastici nella parte meridionale, una faccia umana dalla cui bocca esce una specie di serpe, due scale sovrapposte, delle figure geometriche, degli arabeschi e una specie di nastro a figura di enne allargata nella parte occidentale; fiori, foglie divise, una faccia mostruosa animalesca che addenta la estremità della sua coda attorcigliata, rosoni, figure geometriche, forme rotonde ed un mascherone nel lato settentrionale; serpenti, farfalle, forme stranissime dalle quali emergono tre altorilievi nel lato orientale. L'altorilievo centrale rappresenta una donna ignuda con i capelli che scendono lateralmente al viso, avvolta nelle spire di un enorme serpente che le divora il seno. La figura di sinistra è una donna vestita con i capelli scarmigliati, la gamba sinistra piegata mentre un serpente attorcigliato sembra che la morda il piede destro. L'altorilievo di destra rappresenta una donna quasi giacente con le mani alle strette da un'altra figura acefala con le mani che invece di unghie hanno artigli e con i piedi animaleschi. Questi altorilievi hanno dato luogo a svariate interposizione, volendosi dare da molti significato di personaggi storici e mitologici a queste strane figure, mentre qualcuno vorrebbe scorgere in questi rilievi scolpiti veri e buoni geroglifici che aspettano la loro spiegazione. Niente di più strano dei geroglifici. Nel medio evo vi furono dei simboli pagani convertiti sul Verbo dei Santi Padri a significazione di idee cristiane, come il pavone simbolo dell'incorruttibilità, il fiore simbolo della bellezza, il frutto della forza, i pesci, la lepre, la colomba ed altri animali rappresentanti simboli diversi. Gli ornamenti della Tomba di Rotari potrebbero richiamare alla mente una eredità della Simbolica Cristiana, come chiamasi anche oggigiorno, la quale è la rappresentazione di dogmi, di misteri e di verità religiose per mezzo di forme e di cifre, di animali e di mostri, di immagini e figure di cose insensibili. Tali ornamenti ci ricordano quelli importantissimi dei capitelli della facciata di S. Michele di Pavia, S. Ambrogio di Milano, di cui si occupò Padre Giuseppe Allegranza nella sua Ricerca dell'origine e significazione di quei rozzi animali che veggonsi comunemente in marmo scolpiti. Sono animali che hanno certe strane loro abitudini, intreccia e conformazioni difficilissime a individuarsi, sono bestie si stravaganti o altrimenti si malfatte che dopo averne tentato in più maniere in ultimo abbandonare l'impresa. Se anche i rilievi scolpiti nella Tomba, al di sopra del secondo ordine di finestre, non rappresentano la parte più riposta della mistica filosofia, cui era dato di attingere ai soli perfetti; se pure non racchiudono occulti e arditi enigmi celati agli immondi, certamente essi offriranno ancora copiosa messe di utili meditazioni agli amatori delle antichità, i quali con molta probabilità, non riusciranno a darne di tutti l'esatta spiegazione. Intanto pensando "che è proprio della scultura romanica il programma iconografico attinto oltre che ai fatti evangelici, alle più sensazionali allergorie di cui è ricca la letteratura cristiana" riesce evidente che nell'allegoria dell'altorilievo centrale è quella della Lussuria, come afferma il Petrucci, contrariamente a quello che pensavano gli altri cioè che rappresentasse Cleopatra morsa dall'aspide. Degli altri due altorilievi quello a sinistra di chi guarda rappresenta molto probabilmente la Maternità e quello a destra forse l'Accidia. Quelle bestie che si aggomitolano su se stesse, quei serpenti attorcigliati a forme umane, quei mostri che paiono dell'abisso, quelle bestioline ecc... della Tomba di Rotari, scolpiti allo scopo puramente ornamentale molto probabilmente furono suggeriti alla fervida immaginazione degli artisti dal Salmo 148 che contiene le lodi di Dio con parole: Lodate il Signore della terra, balene e abissi tutti... fiere e bestie domestiche tutte, rettili ecc... Dall'ultima cornice i corsi di pietra si incurvano sempre più dando all'edificio la forma di tronco di cono, fino all'altezza di tre metri dove gira una cornice più schematica con piano e fascia inclinata sulla quale si erge la cupola di coronamento che dà un'impronta maestosa a tutto il monumento, dappoichè essa non ha sostegno di modanatura o di pilastri, ma si regge per forza di contrasti di forti e grosse quadrella e non di mattoni, come vorrebbe il Salasaro, per cui questi ritenne che il monumento risalisse al V secolo.